In questi giorni Palermo regala delle giornate stupende. Giornate che se ne fregano se hai passato la serata a cantare al concerto di Guccini. Giornate che ti strappano dal letto e ti buttano per strada. Alzo gli occhi in cielo. Non lo faccio spesso, ma se hai passato la notte con la testa in su a goderti la magia della luna rossa, questo gesto diventa quasi un riflesso. Non c’è un’eclissi da guardare, ma uno splendido sole che mi costringe a serrare gli occhi e mi riscalda il viso.
Le Reebok blu ormai hanno una confidenza estrema con la strada della mia città e ad ogni passo divorano i marciapiedi. Se ne fottono dei paradossi di Zenone loro. Achille e la tartaruga non sanno nemmeno chi siano. Se mi devono portare in un posto, lo fanno. Sono io che a volte devio. Stamattina ho stravolto i miei programmi, è bello la domenica dimenticare di essere ingegneri.
La mostra su Leonardo non mi sembra più una buona idea. Mi godo la mia Palermo.
Piazza Marina la domenica si trasforma in mercato: antiquari, collezionisti, bancarelle che vendono sorprese kinder e carte magiche. Un rapido sguardo diventa una giostra di candelabri, dipinti su legno, acquasantiere e serigrafie. Mi avvicino ad un venditore di cartoline e monete antiche.
Una cosa mi è subito chiara: sono un estraneo.
Tutti si chiamano per nome. Chi gira per il mercato non è un normale avventore, ma un habituè, che sa cosa cercare, da chi cercare e quanto pagare.
Esamino la situazione.
Punti a sfavore:
a) Non ho la minima idea di quanto costi realmente una cartolina.
b) Di cartoline ne capisco tanto quanto riesco a comprendere una donna in “quei giorni”
Punti a favore:
a) Ho una faccia da bravo ragazzo capace di intenerire Jack lo Squartatore
b) Come dice con orgoglio un mio amico: “Io nnascivo nta via Montalbo”
Prendo un mazzo di cartoline non avendo la minima idea di cosa cercare. Sguardo fisso sulle carte postali e orecchie tese.
“Oh ce ne hai cartoline di carretti siciliani?”
“Guarda talìa tu che sono confuso, ci passavo ad uno 5 cartoline a 3 euro l’una però guarda che m’ha dato; Villa Moresca a Mondello”
“Minchia se questa te la vede il proprietario te la paga a quanto vuoi tu”
“Piero c’hai niente per me?
“Uomo di poca fede sei, ti ho trovato quelle famose 5 lire, ora nnamo a sciarriare solo sul prezzo”
“Già il prezzo fatto è”
“Seee i prezzi cambiano”
“Seee il solito fango sei”
“Chi ssu sti parole? Che deve pensare quel picciotto che talìa le cartoline?”
Ascolto divertito, quando ad un tratto l’epifania. Mi viene in mente una lezione di fotografia di una mia vecchia amica:
“Sai Mimmo, a volte le foto venivano incollate nelle cartoline ed alcuni davano pure alcune pennellate di colore sui vestiti …”.
Guardo i due cartoncini postali marroni, al centro di ognuno una foto in bianco e nero, una un volto di donna e l’altra due fidanzati. Il vestito di lei sbavato di rosa. Le prendo e come un baro con l’asso di cuori le nascondo tra il mazzo. Scarto 4 cartoline ed una foto, che raffigura uno scrivano.
“A quanto me le passa queste?”
“Guarda considera che la foto è un pezzo storico … senti te le posso offrire … anzi no te le omaggio, perché sugnu un fissa, a 10 euro”
Non rispondo
“Aspè un secondo che voglio vedere pure quel mazzo lì …. Ecco mettici pure queste due e dimmi quanto viene il disturbo?”
“E allora con queste …”
Prima che riesca a parlare gli metto la mano a dita tese di fronte il viso:
“Senti prima che ti esponi … mi siddìa contrattare che ieri ho fatto le due, fammi un prezzo buono per conoscerci e la chiudiamo lì”
“Mi compà hai preso due cartoline fotografiche … senti te le passo tutte a 14 euro”
Sorrido:”Ci dobbiamo conoscere?”
“Vabbè ho capito dammi 12 euro e basta … giustamente ddu picciotto ha visto che fate tutti i purpi e ha detto e io cchi sugnu u cchiu fissa?”
Mi tende la mano
“Io sono Piero”
“Mimmo”
Faccio ancora qualche altra fermata: fossili. Su ammoniti e belemniti c’è picca di cugghiunare … vado sicuro.
Porto a casa il trofeo della mattinata, tengo tra le mani il riccio fossile, giro una delle due cartoline postali …una lunghissima lettera in francese. La data 3/11/08, la scrittura è fitta e sbiadita inizio a tradurre:
“Caro Charles
Ti auguro una buona e felice festa accompagnata da mille dolci baci, sfortunatamente tu non sei con me ed io non posso darteli, ma non sono meno sinceri, malgrado la distanza che separa l’uno dall’altra accetta i baci di buon cuore. Avrei voluto offrirti un piccolo ricordo, ma siccome io so che tu mi avresti rimproverata, ho preferito attendere ….”
Preferisco smettere di tradurre, non voglio lasciarmi prendere dalla sindrome di Maria De Filippi.
Colonna sonora: Cyrano (Francesco Guccini)
Le Reebok blu ormai hanno una confidenza estrema con la strada della mia città e ad ogni passo divorano i marciapiedi. Se ne fottono dei paradossi di Zenone loro. Achille e la tartaruga non sanno nemmeno chi siano. Se mi devono portare in un posto, lo fanno. Sono io che a volte devio. Stamattina ho stravolto i miei programmi, è bello la domenica dimenticare di essere ingegneri.
La mostra su Leonardo non mi sembra più una buona idea. Mi godo la mia Palermo.
Piazza Marina la domenica si trasforma in mercato: antiquari, collezionisti, bancarelle che vendono sorprese kinder e carte magiche. Un rapido sguardo diventa una giostra di candelabri, dipinti su legno, acquasantiere e serigrafie. Mi avvicino ad un venditore di cartoline e monete antiche.
Una cosa mi è subito chiara: sono un estraneo.
Tutti si chiamano per nome. Chi gira per il mercato non è un normale avventore, ma un habituè, che sa cosa cercare, da chi cercare e quanto pagare.
Esamino la situazione.
Punti a sfavore:
a) Non ho la minima idea di quanto costi realmente una cartolina.
b) Di cartoline ne capisco tanto quanto riesco a comprendere una donna in “quei giorni”
Punti a favore:
a) Ho una faccia da bravo ragazzo capace di intenerire Jack lo Squartatore
b) Come dice con orgoglio un mio amico: “Io nnascivo nta via Montalbo”
Prendo un mazzo di cartoline non avendo la minima idea di cosa cercare. Sguardo fisso sulle carte postali e orecchie tese.
“Oh ce ne hai cartoline di carretti siciliani?”
“Guarda talìa tu che sono confuso, ci passavo ad uno 5 cartoline a 3 euro l’una però guarda che m’ha dato; Villa Moresca a Mondello”
“Minchia se questa te la vede il proprietario te la paga a quanto vuoi tu”
“Piero c’hai niente per me?
“Uomo di poca fede sei, ti ho trovato quelle famose 5 lire, ora nnamo a sciarriare solo sul prezzo”
“Già il prezzo fatto è”
“Seee i prezzi cambiano”
“Seee il solito fango sei”
“Chi ssu sti parole? Che deve pensare quel picciotto che talìa le cartoline?”
Ascolto divertito, quando ad un tratto l’epifania. Mi viene in mente una lezione di fotografia di una mia vecchia amica:
“Sai Mimmo, a volte le foto venivano incollate nelle cartoline ed alcuni davano pure alcune pennellate di colore sui vestiti …”.
Guardo i due cartoncini postali marroni, al centro di ognuno una foto in bianco e nero, una un volto di donna e l’altra due fidanzati. Il vestito di lei sbavato di rosa. Le prendo e come un baro con l’asso di cuori le nascondo tra il mazzo. Scarto 4 cartoline ed una foto, che raffigura uno scrivano.
“A quanto me le passa queste?”
“Guarda considera che la foto è un pezzo storico … senti te le posso offrire … anzi no te le omaggio, perché sugnu un fissa, a 10 euro”
Non rispondo
“Aspè un secondo che voglio vedere pure quel mazzo lì …. Ecco mettici pure queste due e dimmi quanto viene il disturbo?”
“E allora con queste …”
Prima che riesca a parlare gli metto la mano a dita tese di fronte il viso:
“Senti prima che ti esponi … mi siddìa contrattare che ieri ho fatto le due, fammi un prezzo buono per conoscerci e la chiudiamo lì”
“Mi compà hai preso due cartoline fotografiche … senti te le passo tutte a 14 euro”
Sorrido:”Ci dobbiamo conoscere?”
“Vabbè ho capito dammi 12 euro e basta … giustamente ddu picciotto ha visto che fate tutti i purpi e ha detto e io cchi sugnu u cchiu fissa?”
Mi tende la mano
“Io sono Piero”
“Mimmo”
Faccio ancora qualche altra fermata: fossili. Su ammoniti e belemniti c’è picca di cugghiunare … vado sicuro.
Porto a casa il trofeo della mattinata, tengo tra le mani il riccio fossile, giro una delle due cartoline postali …una lunghissima lettera in francese. La data 3/11/08, la scrittura è fitta e sbiadita inizio a tradurre:
“Caro Charles
Ti auguro una buona e felice festa accompagnata da mille dolci baci, sfortunatamente tu non sei con me ed io non posso darteli, ma non sono meno sinceri, malgrado la distanza che separa l’uno dall’altra accetta i baci di buon cuore. Avrei voluto offrirti un piccolo ricordo, ma siccome io so che tu mi avresti rimproverata, ho preferito attendere ….”
Preferisco smettere di tradurre, non voglio lasciarmi prendere dalla sindrome di Maria De Filippi.
Colonna sonora: Cyrano (Francesco Guccini)
8 commenti:
Ti faccio i complimenti per l'acquisto. Scopro con piacere che ti ricordi qualche lezione...
Uharte
Previsioni meteo di oggi 5 marzo 2007.
Splendito sole su tutta la penisola, primavera in ogni luogo. Mare in movimento ....
Mannaggialamiseria che nostalgia di Sicilia m'hai fatto venire!! La scorsa estate ho caricato le mie donne in macchina e abbiamo passato due settimane stupende a Ortigia! Io ho a casa le cartoline che mio nonno (di Palazzo Adriano) scriveva dal fronte a mia nonna, meravigliose.. prima o poi ne devo fare un post...
ma che meraviglia di dialogo!! mi sono ritrovata a leggerlo qui a tutto lo studio. io ho una cartolina antica della mia famiglia, conservata in un cassetto: le condoglianze del corpo dei militari a mia nonna, per la morte di un figlio (uno zio che ovviamente non ho mai conosciuto), con parole commoventi, che hanno il sapore dei tempi andati. che deve essere stato brutto ricevere questa cartolina.
Uarthe scommetto che neanche riusciresti ad immaginare quante cose ricordo, sono un buon ascoltatore sai?
Scri, ho indossato il giubbino di salvataggio
Spiff sono contento di aver fatto leva sul 25% del tuo sangue siculo
Saturnia io ho trovato delle cartoline in cui le parole evocavano immagini molto delicate anzi ti confesso che ho smesso di tradurre la cartolina in francese perchè ... insomma ci stava scappando la lacrima
Probabilmente non vinceresti la scommessa....
U.
Di certo non la perderei ... ma non andrei al di sotto del "pari e patta"
..................................................sono sfinita........................
Ti leggo appena mi riprendo, promesso! :-D
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