lunedì 26 marzo 2012

Piccoli aiuti



La lama scivola veloce.
Accarezza lo spicchio, lacerando petali d’aglio.
Il profumo del prezzemolo si mescola all’odore acre, che ricorda pesti speziati e spaghettate improvvisate.
I carciofi annegano nell’acqua e limone.
Le dita tamburellano sulla tovaglia cerata.
Lentamente accarezzano la fantasia di ciliegie e quadretti, rievocando la migliore delle esecuzioni di Keith Jarrett.
Mentre nonna cucina, contemplo il Paradiso.
Sembrano le figurine dei calciatori. Alcune sono lisce e nuove nuove. La maggior parte sono ruvide e odorano di carta vecchia.
Zia Lia tiene tra le mani il suo mazzo di santini ed inizia a metterli ad uno ad uno sul tavolo.
Le dita di zia Lia sono tutte storte, i santini sul tavolo sono perfettamente allineati.
Mi ricorda mio padre, quando fa il solitario.
Sant’Antonio da Padova sotto il Sacro Cuore di Gesù.
Sant’Agostino di fianco alla Madonna.
Il santino di Padre Pio a solo… in alto a destra… dieci centimetri lontano dagli altri.
Mentre zia compone il suo mosaico di tuniche e aureole, rompo il silenzio.
-       - Questo chi è?
-       - Quale?
-       - Questo tutto nudo.
Scorro le dita tra la schiera dell’esercito di carta di zia, indicando la mia scelta, mentre i moscerini indugiano sulle arance troppo mature.
-       -Quello con la barba?
-       -Sì quello!
-       - Questo è Sant’Onofrio u pilusu!          
-       - E che fa?
-       - Fa trovare le cose!
-       - Me lo regali?
-       - E pigliatelo.
-       - E me lo dai pure questo?
-       - Questo qui?
-       - Sì che c’ha l’armatura… così li faccio combattere, e si fanno compagnia. Come si chiama?
-       - Sant’Espedito!
-       - E che fa il postino?
Lo sguardo di zia Lia cambia immediatamente. Fulmina me ed ogni cosa.
I moscerini si fermano in volo.
I polmoni smettono di gonfiarsi.
Ho detto una minchiata.
Ok, mezza parola.
Abbasso lo sguardo.
-       Questo è il santo dell’ultima ora! Prenditelo pure!
-       Grazie zia.
Io nel portafogli ho due santini.
Sant’Onofrio è vecchio e brutto. Serve per le cose perse, che vanno trovate.
Sant’Espedito è giovane e bello. È il santo della buona morte. Delle cose che perdi per sempre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

fra le migliori.
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