
Anche quest'anno il mio albero di Natale è diventato un franchising di Porta Portese.
Come canta Claudio, «ci ha di tutto pezzi d'auto, spade antiche, quadri falsi e la foto nuda di Brigitte Bardot».
Io lo chiamo “il cimitero”.
Sono convinto, infatti, che è lì che se ne vanno a morire tutte le cose, che spariscono a casa.
Da piccolo a casa dei miei compagni a Natale non giocavo a tombola.
Io guardavo gli alberi di Natale.
Pini maestosi veri o finti.
Tutti di un colore.
O rosso, o oro.
Nella peggiore delle ipotesi argento.
Con palline di vetro tutte uguali.
Con fiocchetti tutti uguali.
Di viola, arancione o cobalto neanche a parlarne.
Tremavo:
«Co-sa – è ???»
«Un albero di Natale! Voi non lo fate?»
«Così?... Così no!»
Un Natale sull'albero ci trovai appese pure le chiavi della 126, regalata due mesi prima allo sfasciacarrozze.
«C'era uno spazio vuoto e serviva qualcosa che luccicasse», era stata la spiegazione candida di mia madre.
Io sono convinto che sia il suo modo personale di risolvere il problema delle negghie per casa.
Tutto dentro lo scatolo degli addobbi e nessuno ne sa più niente per un anno!
Quest'anno a far compagnia a San Nicola c'è pure Ronald.
Senza globalizzazione siamo?
Colonna sonora: Jingle Bell (The Puppini Sisters)
5 commenti:
:-D ah ah ah!!! splendido!!! (risata isterica perchè qui ci stanno le scosse d'assestamento...). Buon Natale!!!!! mi immagino l'"Happy Meal" che ti mangerai... :-)
Le cose, che mangio io, in genere sono accompagnate da suffisi tipo "Big", "Triple" o "Super". :D
Un Buon Natale a te e siccome dicono che a Natale tutto il pianeta ci ama di più, fai finta che sono "Brividi brividi d'amooooooor"
Buon Natale, Bulgakov
ezra p
Felice Natale, Mr. Pound
23 gennaio: è rimasto solo il tuo albero ancora in giro!!!
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