lunedì 11 dicembre 2006

Pane consato


“Papà quanto manca all’acqua du pumu ?”. L’arrivo all’abbeveratoio sulla strada per San Mauro Castelverde era una consolazione per me e mia madre: l’unica pausa concessa ai nostri stomaci. “Quando ti piglierai la patente ste curve le saprai tutte a memoria e non ti faranno impressione” mi diceva mio padre.
Era la mia prima estate, passata ò paisi, i miei compagni sul tema a Settembre avrebbero parlato di viaggi in Toscana o di giornate trascorse a mare. “E tu scriviccillo in francisi” mi disse mio zio “scrivici sono stato a Saint Mauritz Chateauvert, accussì a maestra pensa ca t’innisti a sciare”. Era Agosto la mia prima sera a San Mauro, mio padre mi aveva dato 7000 lire, “mille al giorno per una settimana”, mi aveva detto.

Nel corso c’erano i vecchi, non ne avevo mai visti tanti tutti assieme, passavo tra di loro e sentivo che l’uno spiegava all’altro “a chi appartenevo” e se non era chiaro dal cognome glielo faceva capire dalla “nciuria”.

Ricordo che davanti al circolo “buoni amici”, un vecchio con la faccia dello stesso colore del bastone che lo reggeva in piedi disse: “sta arrivando la paesana”, dieci minuti dopo scese la nebbia.
I materassi di lana sono diversi da quelli di casa, mi facevano addormentare subito e svegliare fresco e riposato alle sei di mattina, sembrava che avessero assimilato per anni i ritmi du’ paisi, per trasmettermeli in una sola notte. Alle sei mio padre era già pronto per uscire, “esco una rancata”, diceva. Quanto fosse “una rancata” mia madre proprio non lo capiva. Un’ora? Mezza giornata?
Ma lei, come me, è cittadina ed il tempo per noi di città è importante: va a peso.
Quel giorno la “rancata” durò pochi minuti, mio padre tornò con un pane da mezzo chilo appena uscito dal forno. Me lo mise davanti contento e disse: “Consiamolo”.
Sfilettò le acciughe sopra il pane tagliato, sembravano sciogliersi a contatto con la mollica calda, aggiunse il pecorino grattato, pepe ed annaffiò tutto con l’olio. “Questo è l’olio di Karsa” mi disse fiero. Lo conosce l’olio lui. “Tuo nonno commerciava con l’olio, e quando sono nato io, siccome acqua non ce n’era mi ha lavato nella giara”, così ogni tanto mi ripete per scherzo.

Fui io il primo ad assaggiare quella cosa nuova. Mi sono sempre vantato di saper descrivere ogni sapore. Quello ancora oggi non riesco a rappresentarlo a parole nella sua completezza. Ricordo come era piacevole il calore del pane tra le mani fredde.
Ieri sono tornato con mio padre al paese, la luce a casa è staccata. Una colomba ha sfondato un vetro per morire in cucina. Le imposte non chiudono più bene e dal tetto piove. Mio padre guarda ogni angolo della casa, soppesando i danni dell’incuria.

Mi guarda mio padre: “ Dobbiamo deciderci” mi dice “si sta perdendo: che dici la vendiamo?”
“No papà, ora la consiamo”.
Colonna sonora: Allegra Compagnia (Ivan Segreto)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Doveroso un "in bocca al lupo"! Scene escritte con garbo e poi, questo nome che mi evoca il paese dove è nato il mio papà!
Ti linkerò!

Bulgakov ha detto...

Grazie scri, come mia prima commentatrice hai diritto ad un free hug: e con questo sono 3

Anonimo ha detto...

Benvenuto nel fantastico mondo dei blog!! :)))))
Un "in bocca al lupo" anche da parte mia!
Barbi

P.S. come seconda commentatrice...ho vinto qualche cosa? :-P

Bulgakov ha detto...

Visto che perora nei blog si respira aria di gratitudine ... un enorme free hug anche per te. Ovviamente la nascita va festeggiata al più presto a suon di dolcetti sardi e cannoli ;)

Anonimo ha detto...

Evviva...un free hug anche per me!! :))
Per i festeggiamenti....ti avviserò non appena riuscirò a pianificare seriamente un viaggio in terra sicula....
sono in crisi d'astinenza, ma non penso che potrò prima di febbraio!! :-|
Come fare? :'(

Bulgakov ha detto...

Barbi ma lo sai che tra un paio di giorni è S.Lucia? Ma vuoi forse perdere la più godereccia delle feste religiose palermitane? A Febbraio al massimo che puoi trovare? Le chicchere! Io rispolvererei il vecchio progetto della nuotata

Anonimo ha detto...

Pinne e maschera sempre pronte!

Anonimo ha detto...

si lo so che tra qualche giorno è Sant'Arancina!!! :-)
Non rigirate il coltello nella piaga.... L'anno scorso ho ricevuto per email una descrizione dettagliata di ciò che è, per un palermitano, santa Lucia...in termini mangerecci, intendo....
A febbraio però penso che troverò comunque cannoli e cassate, e voglio anche fare una gita a Castellamare per deliziarmi con una cassatella....
Inutile dirvi che sono golosa di dolci, vero? ;-)

P.S. a parte il fatto che gli impegni mi impedirebbero comunque la nuotata.... non trovate che il Mediterraneo a dicembre potrebbe essere...gelido??!!

Bulgakov ha detto...

Ma non lo sai che i trattamenti criogenici sono i migliori per la cura del corpo? Santa Lucia, protettrice della vista, non è solo SANTA ARANCINA, ma è anche cuccia, panelle dolci, gattò di patate, non sai che ti perdi. Io afferrerei al volo le pinne e la maschera di Scri

Anonimo ha detto...

ribadisco......
ho ricevuto una dettagliatissima email l'anno scorso.....
so tutto!!!! :-D
il mio amico palermitano è un gran mangione (palermitano= mangione, no? :-P).... passiamo ore a parlare di cibo..........................
e lo scambio "culturale-gastronomico" prosegue anche a distanza....via email.... ma si può?
Volete farmi schiattare!
Quando deciderò di trasferirmi anche io a Palermo, non lamentatevi!!!!

Anonimo ha detto...

Bellissimo!! E' come se avessi assistito alla scena, grazie per la condivisione

Uharte